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A volte siamo talmente influenzati dal sentito dire da perdere di vista completamente la realtà delle cose – o perlomeno da non considerare che, specialmente in campo economico ed occupazionale, i problemi del nostro Paese non sono esattamente come appaiono dai post su facebook.

Recentemente, ho vissuto un incontro nell’ambito della mia esperienza professionale di coach linguistico che mi fa pensare che la crisi dell’occupazione giovanile in Italia sia, tutto sommato, una fake news. Allora ho pensato di lanciare una sfida (o un appello, se vogliamo) per verificare se sia vero che “non c’è lavoro” o se, piuttosto, i problemi dell’occupazione giovanile in Italia siano diversi, o comunque non compresi fino in fondo.

Da qualche anno presto la mia opera di coach all’interno di una piccola ma dinamica realtà imprenditoriale dell’Alta Valle del Tevere, una impresa familiare che, con una decina di dipendenti, negli ultimi anni ha avuto notevoli successi nei campi della meccanica di precisione, meccatronica, e, recentemente, nella commercializzazione di grandi macchinari. Entrando in azienda per i miei usuali incontri di coaching, ho notato uno sguardo sconsolato sul volto dell’imprenditrice, Giovanna (i nomi sono stati cambiati per esigenze di confidenzialità). Dopo averle chiesto il motivo, questa è la risposta che ho ricevuto: “abbiamo un bisogno forte ed urgente di personale, ma non riusciamo a trovare giovani che abbiano voglia di imparare un mestiere!”. In prima battuta, la cosa mi è sembrata paradossale: com’è possibile che in un paese e in una Regione con una disoccupazione giovanile al 33% non si trovino dei giovani che vogliano apprendere un mestiere in uno dei campi più innovativi dell’economia, e perdipiù con una prospettiva concreta di impiego a tempo indeterminato?

 

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 Il racconto di Giovanna ha dell’assurdo: “da mesi cerchiamo persone da inserire nell’organico e non riusciamo a trovarle. Negli ultimi mesi abbiamo avuto un picco di ordinativi e la nostra piccola struttura, molto semplicemente, non ce la fa a star dietro al lavoro. Così abbiamo provato tutte le strade per cercare personale, ma che si tratti di Centri per l’Impiego, di annunci sui giornali, su internet, di agenzie di collocamento, il risultato è sempre lo stesso: non si presenta nessuno! La cosa è ancor più incredibile se si pensa che non si tratta di ruoli di tipo generico, non specializzato, quanto di posizioni dotate di competenze tecniche elevate, a cui corrispondono quindi ritorni interessanti sia sul piano retributivo che su quello dell’apprendere un mestiere ad elevato valore aggiunto, oltre che di collaborare con una squadra umbra di persone motivate, esperte, serie, e concrete. Se questa è la realtà, cos’è tutto questo parlare di disoccupazione giovanile?”.

La domanda di Giovanna è più che legittima. Se da un lato è probabile che la risposta sia nella pessima funzionalità di tutto il sistema istituzionale di sostegno all’occupazione (ad esempio l’inefficienza e la burocratizzazione dei Centri per l’Impiego), dall’altro, ho riflettuto, voglio provare a lanciare una sfida all’Umbria, per poter almeno smentire l’idea che “i nostri giovani, messi alle strette, un lavoro vero non lo vogliono proprio, e preferiscono lavoretti dequalificati ad un impiego che gli permetta di costruirsi una vita adulta degna di questo nome”.

Quindi eccola, la sfida: chiedo ai giovani umbri che abbiano voglia di un lavoro qualificante e sfidante di farsi avanti. Mi propongo come intermediario (potete inviarmi il curriculum a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it., io provvederò ad inoltrarlo all’impresa di Giovanna e a dare a tutti coloro che inviano il CV una risposta). Ecco le caratteristiche. Zona di lavoro tra Città di castello e Perugia. Posizione: tecnico assistenza impianti oleodinamica applicata, meccanica, e meccatronica. Titolo di studio: maturità tecnica. Preferibilmente primo impiego (formazione a carico dell’azienda), ma si valutano anche, ad un livello superiore, tecnici con esperienza. Il lavoro può implicare qualche spostamento della durata di una giornata. Inquadramento settore metalmeccanico, con presenza di incentivi che possono arrivare, a regime, al raddoppio dello stipendio. Conoscenza dei principali pacchetti informatici. Ricercata la capacità e la curiosità di risolvere problemi tecnici di tipo meccanico-elettronico.


Allora, giovani umbri, c’è nessuno che raccoglie la sfida?

 

 

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Angelo Fanelli

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*Ex docente Bocconi ed ex professore di Management e Risorse Umane in diverse business school statunitensi ed europee, AngeloFanelli è nato a Perugia, dove vive e scrive libri (tra cui molto successo ha avuto il pamphlet ironico contro la globalizzazione intitolato “Fate PocoOvvero come un anziano settantaduenne mi convinse a mollare la gestione delle Risorse Umane per cercare una gestione umana delle risorse” (ed. liberopensatore.it, 2011), favole per bambini, spettacoli teatrali, e prodotti multimediali. Il suo ultimo libro uscito nel settembre 2017 si intitola “A Casa dello Yogi. Esperienze di yoga nell’ashram italiano” (ed. liberopensatore.it). Professionalmente, Angelo lavora da anni come coach di comunicazione in inglese e francese e consulente aziendale.